Attività didattica

PROGETTI DI SFONDO:
Riguardano gli interventi educativi legati all’esperienza “quotidiana” del bambino: le routines, le azioni della giornata ripetute, identiche a sè stesse che suscitano nel bambino rassicurazione ( i rituali), le regole della convivenza, del linguaggio, del gioco, della comunicazione non verbale…
Questi interventi riguardano tre ambiti:
– L’organizzazione dello spazio, con gli oggetti presenti in esso, assume un’importanza fondamentale e rivela ad una osservazione attenta le idee e le intenzioni educative che ci sono alla base del progetto pedagogico. La possibilità offerta al bambino di utilizzare ed appropriarsi dello spazio è indispensabile alla sua maturazione psicologica, al suo sviluppo psicomotorio, alla acquisizione di abilità manipolative e manuali.
– L’organizzazione dei tempi, il bambino impara il tempo all’interno delle attività della vita quotidiana, attraverso la sua scansione riceve informazioni sul sistema di regole della sua cultura.
Una giornata senza scansioni temporali rischia di lasciare il bambino senza punti di riferimento, smarrito ed insicuro. Il tempo costituisce dunque un elemento fondamentale per la comprensione e l’appropriazione di ciò che costituisce il mondo esterno.
– L’organizzazione delle dinamiche, cioè il rapporto che il bambino stabilisce con gli oggetti e le persone.
Il rapporto con gli oggetti favorisce nel bambino la familiarizzazione graduale con lo spazio, permette una sua comprensione dell’ambiente circostante, stimola le sue funzioni sensoriali e percettive.
La scelta di collocare gli oggetti secondo un “ordine” preciso sottolinea la possibilità di un utilizzo diverso da parte del bambino: uso spontaneo, occasionale, intenzionale, finalizzato, routinario.
Attraverso il rapporto con l’adulto ed i suoi pari, il bambino sperimenta le proprie capacità espressive e comunicative ed attraverso l’imitazione apprende i diversi linguaggi verbali e non verbali.
PROGETTI MIRATI:
Riguardano i contenuti di esperienze, le attività di apprendimento, oggetto di conquista del bambino (abilità, padronanze, competenze) che diventano interventi e strategie educative appositamente mirate e strutturate secondo tempi e modalità controllate.
Il bambino ha bisogno/voglia di fare, ma solo se il suo fare si attua in un clima di sicurezza affettiva e di relazioni significative può diventare lo strumento principale del suo sviluppo e della sua crescita, emotiva, cognitiva, relazionale.
Non importa se giochiamo con farina gialla o riso soffiato, se usiamo le tempere o i colori a dita, il “cosa” si fa è di secondaria importanza, è il “come” che rende una attività, un laboratorio, un gioco, strumento di crescita.
Oltre alle attività, è attraverso i momenti di routines – pappa, nanna, cambio – che si concretizza la relazione educatrice-bambino e prosegue il percorso del bambino verso l’autonomia.
Il nostro intervento è finalizzato a fornire una continua protezione e rassicurazione al bambino, una “base sicura” (dipendenza offerta) da cui potrà allontanarsi e a cui potrà tornare in ogni momento, così da avviare il suo delicato, altalenante e personale percorso verso un’autonomia (conquistata).